(vincitore della XXXVII edizione del Premio Scanno per i Valori)

Medaglione

Andrea Riccardi è Fondatore e Presidente della Comunità di Sant'Egidio, nonché docente di Storia del Cristianesimo all'Università di Roma Tre.
Una figura molto nota nel mondo cattolico italiano e non solo, perché la sua esperienza ha assunto, negli anni, un respiro non solo internazionale ma sempre più ecumenico ed interreligioso; laico, nel 1968, fonda il movimento ecclesiale "Comunità di Sant’ Egidio" e con essa si impegna per gli ultimi e per la pace.

Da sempre in prima fila per la pace e il rispetto dei diritti umani, per il dialogo interreligioso e la difesa delle persone più deboli, dai baraccati ai nomadi agli extracomunitari.

La pace, i poveri, il Vangelo: questi i tre elementi che caratterizzano la sua opera e la comunità da lui rappresentata.
Riccardi ha spesso contribuito alla soluzione di molte crisi internazionali: la pace in Mozambico, è stata firmata nell'ex monastero di Trastevere dopo un negoziato che ha visto la Comunità di Sant'Egidio riuscire dove ha fallito la diplomazia internazionale.
Numerosi i riconoscimenti internazionali, tra cui quello ricevuto dal prestigioso quotidiano americano Time, che lo ha incluso, nel 2007, fra i 36 "Eroi Europei" e il Karlpreis 2009, il più importante premio tedesco.

Menzione

Al Professore Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio e autore, fra l'altro, di pregevoli saggi come "Il secolo del martirio". In particolare per l'impegno profuso negli anni per il dialogo tra le grandi fedi, la lotta contro la povertà e la fame nel mondo, la cura dell'Aids in Africa. Al punto da diventare punto di riferimento anche dei Presidenti Bush ed Obama nel corso delle loro visite romane.

Tanto più che il riconoscimento odierno fa seguito al prestigioso Premio europeo Carlo Magno, attribuito in passato anche a Giovanni Paolo II ed assume un particolare valore, perché viene a cadere all'indomani del'Incontro interreligioso di preghiera per la pace, che si è tenuto proprio in questa settimana, con il titolo "Lo spirito di Assisi a Cracovia".

Durante la manifestazione, organizzata in Polonia, nella ricorrenza dei settant'anni dell'inizio della seconda guerra mondiale e della follia nazista, i capi religiosi cristiani, ebrei, buddisti e di altre credi, oltre anche ai laici, sono andati, fra l'altro, in pellegrinaggio al campo di sterminio di Auschwitz. Per quella battaglia della memoria "senza la quale - come ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel - l'Europa non sarà mai sicura". In un richiamo a valori universali e condivisi: per un mondo meno egoista, più ecumenico, più solidale e più giusto, proprio a partire da quella notte dell'umanità.

Uniti in ciò che può unire, pur nelle diversità, lontani dalle crociate e dall'odio e certi, come ha detto lo stesso professore, che è "lo spirito a cambiare la storia".