(Vincitrice della XLII edizione del Premio Scanno per Antropologia Culturale e Tradizioni Popolari)

Medaglione

Katia Ballacchino è siciliana di origine e da anni vive a Roma, dove si è formata.

È Dottore di Ricerca in Etnologia e Etnoantropologia presso l’Università di Roma Sapienza.

È docente a contratto di Etnografia Visiva presso l’Università del Molise.

Da molti anni svolge attività didattica e di ricerca presso le Università di Roma Sapienza, Università del Molise, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Accademia di Scienze Umane e Sociali di Roma.

È membro di redazione della Rivista “Voci. Annuale di Scienze Umane” e del Consiglio Editoriale della casa editrice “Essere nel mondo” di Santa Cruz do Sul, Rio Grande do Sul (Brasile).

Ha svolto diverse campagne di ricerca e catalogazione sui beni demoetnoantropologici per comuni, istituzioni e ICCD, soprattutto in relazione alle candidature UNESCO.

È autrice di documentari etnografici che hanno ottenuto riconoscimenti.

Gli interessi di ricerca si concentrano da anni principalmente sulle regioni centromeridionali italiane: Campania, Lazio, Molise, Sicilia e in parte sulla migrazione di seconda generazione romena in Italia e sulla diaspora italiana negli Stati Uniti.

Ha pubblicato numerosi contributi scientifici nazionali e internazionali sulle seguenti tematiche: festa, patrimonio culturale immateriale, politiche dell’identità e della diversità culturale, politiche UNESCO, etnografia visiva, migrazione, antropologia dei media, mediazione culturale, processi di patrimonializzazione e di partecipazione.

Menzione

Katia Ballacchino intitola opportunamente la sua monografia - nella quale vengono presentati i risultati di una ricerca demoantropologica protrattasi per numerosi anni nella comunità di Nola, con necessarie proiezioni territoriali atte a seguire i famosi Gigli negli ambiti esterni alla cittadina campana - “Etnografia di una passione”.

Di etnografia certo si tratta e di un’etnografia sorretta continuamente dalla passione di una studiosa che nel tempo si è sempre più legata al tema della sua ricerca, amandolo e ritenendolo sempre più “tematica” propria. La ricchissima documentazione fotografica testimonia, seppur ve ne fosse bisogno, la presenza della studiosa nei momenti più importanti nella vita dei Gigli.

Tutto ciò è stato ben compreso dalla comunità di Nola, i cui protagonisti hanno in qualche maniera adottato la studiosa, seguendo con interesse le diverse fasi della ricerca e sponsorizzandone la pubblicazione. Questa forte passione non induce la studiosa ad una esaltazione chiusa nella sua autoreferenzialità, in quanto i risultati della ricerca Katia Ballacchino li declina tenendo conto delle tematiche sempre più emergenti sulla patrimonializzazione e mutamento ai tempi dell’ UNESCO, come recita il sottotitolo del volume stesso.

Per queste ragioni la Giuria conferisce all’unanimità il XLII Premio Scanno sezione Antropologia Culturale e Tradizioni Popolari a Katia Ballacchino per il volume Etnografia di una passione. I Gigli di Nola tra patrimonializzazione e mutamento ai tempi dell'UNESCO, Armando Editore.